Carrello Esselunga in primo piano, con scaffali dietro

Che cosa si prova ad avere per le mani un oggetto senza senso? È quello che si è chiesto la Fondazione Ebri – European Brain Research Institute – in occasione della giornata mondiale contro l’Alzheimer. Uno dei principali sintomi di questa malattia, infatti, riguarda il non essere più in grado di riconoscere non solo le persone, ma anche semplici oggetti di uso quotidiano. Non a caso, Rita Levi-Montalcini scrisse: «Se non riesci a ricordare dove hai messo le chiavi, non pensare subito all’Alzheimer; inizia invece a preoccuparti se non riesci a ricordare a cosa servono le chiavi»

Per sensibilizzare la popolazione sull’Alzheimer e sui suoi sintomi peggiori, è stata realizzata con Esselunga Roma e Milano, una bellissima iniziativa andata virale in poche ore.

I PRODOTTI DELL’AGNOSIS COLLECTION

Il 21 settembre 2019, gli abitanti di Roma e Milano hanno trovato tra gli scaffali Esselunga una novità: tre oggetti dell’Agnosis Collection. Tuttavia, non si trattava di oggetti comuni, ma privi di senso e dalle forme solo apparentemente familiari. Anche i nomi erano incomprensibili: Gidello, Luvetto e Bralino. Il tutto accompagnato da veri e propri cartelloni pubblicitari che recitavano “Super convenienza! Rinnova i tuoi gidelli ad un prezzo piccolissimo. A soli 2,99€ ciascuno!” o “Sottocosto! Approfitta dei luvetti ad un prezzo speciale. A soli 2,99€ l’uno!”

Avvicinandosi al corner dedicato a questi oggetti, le persone potevano scoprire lo scopo dell’iniziativa: sensibilizzare l’opinione pubblica facendo sperimentare, anche a chi non ha familiarità con la malattia, la sensazione che si prova ad avere tra le mani un oggetto indecifrabile. Era anche presente uno schermo che consentiva di guardare un videoapprofondimento sull’Alzheimer, girato dal Policlinico Umberto I di Roma. Su ogni pack era, poi, presente un QR code tramite il quale poter donare alla ricerca contro questa malattia.

Gli oggetti sono stati inviati anche a diversi influencer, con l’obiettivo di fare degli unboxing sulle proprie pagine social. In poche ore, la campagna ha raggiunto decine di testate ed è diventata virale in rete.

CHE FINE HANNO FATTO GLI OGGETTI ESSELUNGA?

La campagna è durata solo tre giorni, dal 21 al 23 settembre 2019. Al suo termine, i numeri hanno parlato chiaro: non solo l’iniziativa ha riscosso molto successo, ma sono stati venduti più della metà degli oggetti nonsense realizzati (70%). E i rimanenti? Sono stati buttati? Assolutamente no: sono stati donati alle famiglie che lottano contro l’Alzheimer per ricordare loro ogni giorno dell’appoggio che hanno da parte della popolazione.

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