Lente di ingrandimento su un disegno di cervello umano. MCI

Con l’avanzare dell’età si assiste ad un progressivo Deterioramento Cognitivo, definito come la perdita di una o più funzioni cognitive. Le modalità e i tempi con i quali esso si verifica possono variare da paziente a paziente. Ciò che rimane invariato è il cambiamento che esso comporta: ripercussioni sullo stile di vita dell’individuo.

Il Deterioramento Cognitivo riguarda, in misura diversa e con differente incidenza, tre fasi con gravità crescente: Invecchiamento, Mild Cognitive Impairment (MCI) e Demenza.  L’MCI è la fase intermedia tra il normale processo di invecchiamento e il quadro patologico della demenza. Dal momento che i soggetti affetti da MCI presentano un rischio maggiore di sviluppare una qualsiasi forma di demenza, è fondamentale distinguere questa patologia dall’invecchiamento fisiologico.

STRATEGIE DI RICONOSCIMENTO DELL’MCI

Il Mild Cognitive Impairment è una vera e propria patologia neurologica caratterizzata da un deterioramento delle funzioni cognitive. A differenza della demenza, però, non comporta alcuna limitazione dell’autonomia dell’individuo. Questo perché si tratta di un deficit cognitivo lieve, che può interessare alcuni domini cognitivi come la memoria e il linguaggio.

Come distinguerlo quindi dal naturale processo di invecchiamento? La sintomatologia che presenta un paziente con MCI appare molto simile alle forme di demenza: perdita di oggetti di uso comune, problemi all’olfatto, difficoltà nel trovare le parole corrette e perdita di memoria.

Nel caso in cui si presentino questi sintomi occorre un giudizio clinico che si avvale di più strumenti come l’anamnesi fisiologica, la valutazione cognitiva, la visita neurologica e le neuroimmagini. Come affiancamento a questi strumenti, esistono dei criteri che i neuropsicologi seguono per diagnosticare l’MCI:

  1. Compromissione di uno o più domini cognitivi
  2. Preoccupazione per un cambiamento nell’efficienza cognitiva
  3. Conservazione dell’indipendenza nelle capacità funzionali
  4. Il disturbo non si manifesta nel contesto di un delirium

L’unione di questi criteri diagnostici consente al neuropsicologo di individuare l’MCI e attuare le misure necessarie per intervenire sui fattori di rischio del disturbo cognitivo.

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