I primi centri diurni vengono aperti in Italia intorno agli anni ’70-’80. L’idea nasce dal dibattito internazionale dell’epoca. Infatti, soprattutto in Canada, cominciarono a diffondersi i cosiddetti “centres du jour”. Successivamente l’esperimento si estese anche in Danimarca, Israele e Francia, arrivando a diffondersi anche sul nostro territorio nazionale.
DEFINIZIONE, OBIETTIVI E DIFFUSIONE
I centri diurni sono strutture socio-sanitarie di tipo semi-residenziale. Solitamente accolgono le persone che hanno più di 65 anni autosufficienti. Come si può intuire dal termine, il servizio viene garantito durante tutto l’arco della giornata. Ma non è possibile la permanenza durante la notte. In questo si differenziano dalle case di riposo e le RSA.
Gli obiettivi sono svariati. I centri diurni, difatti, sono l’ideale per gli anziani che vivono soli e che necessitano di assistenza e sostegno nelle attività della vita quotidiana. Ma senza avere ancora il bisogno di passare ad una permanenza stabile in una struttura specializzata. Si tratta quindi di un importante servizio per la comunità. Un luogo protetto e sicuro dove colmare la solitudine, creando relazioni stabili con gli altri.
Ma soprattutto dove ricevere adeguata assistenza. Non solo di tipo sanitario, fondamentale per le necessità fisiologiche di una persona, come l’aiuto nel mangiare. Ma anche infermieristica per la gestione della somministrazione dei farmaci. Sociale per la creazione di momenti interattivi, ricreativi e ludici. E infine di tipo riabilitativo, indispensabile per coloro che presentano problematiche sia motorie che cognitive.
Ad oggi, in Italia, sono presenti 975 centri diurni per anziani non autosufficienti che accolgono annualmente quasi 25 mila anziani.
L’UTILITÀ PER I PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA
Tra questi, solo 141 sono CDA, ovvero centri diurni dedicati a coloro che presentano la patologia dell’Alzheimer. Un numero irrisorio se si pensa all’elevato numero di persone alle quali ogni anno viene diagnosticata la patologia. E di conseguenza alle famiglie che necessitano di un supporto concreto quotidianamente.
Secondo alcuni studi, l’assistenza in centro diurno di soggetti affetti da demenza si è dimostrata efficace nel ridurre i disturbi del comportamento. La frequenza, inoltre, sembra rallentare il declino cognitivo e sopratutto il momento in cui si rende necessario il ricovero definitivo.
Anche per i caregivers ci sono i lati positivi. Il centro diurno è sicuramente un sostegno fondamentale e uno dei luoghi migliori per alleggerire i famigliari dalla fatica dell’assistenza. Sempre più spesso le persone si ritrovano in situazioni di forte difficoltà, a causa degli impegni di lavoro e quotidiani. I livelli di stress possono raggiungere livelli preoccupanti e spesso sfociare in malattie come la depressione.
I centri diurni costituiscono dunque un pilastro fondamentale per i servizi di assistenza. Eppure, in Italia stentano a decollare. Le cause possono essere riscontrate nelle difficoltà organizzative e nelle discrepanze presenti a livello regionale. Sarà necessario che il Ministero della Salute coordini la realizzazione di una più vasta e omogenea rete di centri diurni per anziani.
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