La corretta alimentazione è fondamentale per gestire al meglio la malattia di Parkinson. Non si tratta di un sacrificio, ma di un regime alimentare che migliora la salute generale e potenzia l’efficacia delle terapie farmacologiche. In malattie croniche come il Parkinson, un programma dietetico ben strutturato è essenziale per il benessere del paziente e per il miglioramento dei sintomi. Questo concetto è stato ampiamente trattato nel libro “Guida alla malattia di Parkinson” di Gianni Pezzoli e Silvana Tesei, che sottolineano l’importanza di un’alimentazione bilanciata nella gestione della patologia.

Una dieta equilibrata per il Parkinson

Una dieta equilibrata deve includere una varietà di alimenti per soddisfare i bisogni nutrizionali quotidiani. I pasti principali (colazione, pranzo e cena) dovrebbero comprendere una combinazione di carboidrati, proteine e grassi, insieme a frutta e verdura fresca, che forniscono vitamine e minerali essenziali. Gli spuntini possono essere a base di frutta fresca o alimenti leggeri, che supportano la digestione e l’assorbimento dei nutrienti. Una dieta corretta non solo migliora l’efficacia delle terapie farmacologiche, ma aiuta anche a prevenire complicazioni come diabete, colesterolo elevato, gotta e malattie cardiovascolari. È essenziale che i pazienti affetti da Parkinson seguano un’alimentazione equilibrata, gestiscano il peso corporeo e assicurino l’assunzione di nutrienti adeguati. La nutrizione gioca un ruolo centrale nel migliorare la qualità della vita e nel rallentare la progressione della malattia.

L’acqua è un componente fondamentale della dieta, e si consiglia di bere almeno 1,5 litri d’acqua al giorno, con un aumento durante i periodi caldi o di intensa sudorazione. È importante evitare bevande zuccherate, preferendo infusi senza zucchero. Per quanto riguarda l’alcol, è possibile consumare piccole quantità di vino rosso durante i pasti, ma senza eccedere.

Inoltre, il controllo del peso corporeo è cruciale, poiché il sovrappeso è un problema frequente tra i pazienti con Parkinson, con il 62% in sovrappeso. Tuttavia, la malattia può anche portare a difficoltà nella masticazione e deglutizione, provocando una perdita di peso. Mantenere un peso sano può ridurre il rischio di malattie metaboliche e migliorare la qualità della vita.

La levodopa e l’alimentazione come strumenti contro il Parkinson

Il trattamento con levodopa, uno dei farmaci principali per il Parkinson, richiede particolare attenzione in relazione alla dieta. La levodopa è un amminoacido che necessita di un trasporto attivo dall’intestino al sangue e al cervello, ma questo processo può essere ostacolato dai pasti. Proteine, grassi e fibre rallentano lo svuotamento gastrico, mentre un’elevata acidità gastrica può ridurre l’assorbimento del farmaco.

Per migliorare l’efficacia della levodopa, è consigliabile assumerla 15-30 minuti prima dei pasti, preferibilmente a stomaco vuoto. Se necessario, il farmaco può essere assunto durante un pasto a basso contenuto proteico, o con l’ausilio di farmaci anti-nausea. In caso di discinesie (movimenti involontari), può essere utile prendere il farmaco durante i pasti per ridurre il picco ematico che causa questi effetti collaterali.

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