Ogni anno, il 21 settembre, si celebra la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, un appuntamento fondamentale per sensibilizzare su una patologia che in Italia colpisce oltre 1,2 milioni di persone. Secondo le previsioni Istat, entro il 2030 i casi potrebbero superare i due milioni.

La Ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli ha ricordato l’importanza di garantire sostegno concreto e servizi adeguati, sottolineando il ruolo prezioso di operatori sanitari, caregiver e associazioni nel prendersi cura quotidianamente dei pazienti.

Dati in Italia su Alzheimer e demenze

Un’analisi dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) evidenzia che:

  • ci sono circa 1,2 milioni di casi di demenza nella popolazione over 65;
  • si stimano 24mila casi di demenza giovanile, tra i 35 e i 64 anni;
  • quasi 950mila persone soffrono di Mild Cognitive Impairment (MCI), una condizione che può precedere la demenza.

Considerando anche i familiari coinvolti nella cura, circa il 10% della popolazione italiana si trova a convivere con le conseguenze della malattia.

Le implicazioni

La demenza non è una singola malattia, ma un insieme di condizioni cronico-degenerative che portano a:

  • progressiva perdita della memoria e delle funzioni cognitive;
  • alterazioni del linguaggio e della capacità di giudizio;
  • difficoltà nello svolgere attività quotidiane;
  • graduale perdita di autonomia.

L’Alzheimer è la forma più diffusa di demenza e comporta un impatto sociale ed economico notevole: in Italia il costo stimato supera i 23 miliardi di euro l’anno, di cui oltre il 60% a carico delle famiglie.

I 10 sintomi precoci dell’Alzheimer

Riconoscere i segnali iniziali può fare la differenza. I principali sintomi precoci dell’Alzheimer includono:

  1. Dimenticanze frequenti che ostacolano la vita quotidiana.
  2. Difficoltà a pianificare o risolvere problemi semplici.
  3. Problemi nello svolgere compiti abituali.
  4. Disorientamento temporale e spaziale.
  5. Alterazioni della percezione visiva e spaziale.
  6. Difficoltà nel linguaggio e nella comunicazione.
  7. Tendenza a perdere oggetti e non saperli ritrovare.
  8. Ridotta capacità di giudizio e cura personale trascurata.
  9. Allontanamento da lavoro, hobby o vita sociale.
  10. Cambiamenti nell’umore o nella personalità.

Fattori di rischio e prevenzione

L’età resta il principale fattore di rischio, ma secondo l’ISS e la Lancet Commission 2024, agire su alcuni aspetti può ridurre fino al 45% dei casi di demenza. Tra i fattori modificabili troviamo:

  • ipertensione e colesterolo alto
  • diabete e obesità
  • fumo e consumo eccessivo di alcol
  • depressione e isolamento sociale
  • inattività fisica e scarsa stimolazione cognitiva
  • ipoacusia e deficit visivi non trattati
  • esposizione a inquinamento e traumi cranici

Uno stile di vita sano, attività mentale e relazioni sociali attive rappresentano strumenti di prevenzione preziosi.

Servizi e strutture dedicate alle persone con demenza

L’Osservatorio Demenze dell’ISS ha censito in Italia:

  • 511 Centri per i disturbi cognitivi;
  • 1.671 RSA;
  • 443 Centri diurni.

Queste strutture, insieme al sostegno di caregiver e associazioni, sono fondamentali per garantire cure adeguate e qualità di vita alle persone con Alzheimer.

Sapere riconoscere i primi sintomi dell’Alzheimer permette di intervenire in tempo e di accedere ai servizi disponibili. Promuovere prevenzione, consapevolezza e sostegno ai caregiver significa offrire una risposta concreta a una delle sfide sanitarie e sociali più rilevanti del nostro tempo.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore

Ti è piaciuto questo articolo?

Ricevi il riepilogo mensile direttamente sulla tua mail.