Donna anziana che tiene in mano un telefono con GPS. Collegamento per parlare delle scarpe GPS

I principali sintomi dell’Alzheimer sono difficoltà di memoria, deficit del linguaggio, apatia, sbalzi d’umore e, soprattutto, disorientamento. Questo, dal punto di vista spaziale, è inteso come la perdita della capacità di riconoscere luoghi o percorsi familiari. Può derivare dalla confusione indotta dalla degenerazione cerebrale, dalla perdita di memoria o dalla difficoltà di distinguere cose e persone.

Un malato disorientato può non riconoscere la sua stessa casa o perdersi tra le strade della propria città. Per evitare che ciò accada, è possibile adottare una serie di accorgimenti. Per esempio, utilizzare disegni o scritte nell’ambiente circostante favorisce l’orientamento. In alternativa, sono stati progettati una serie di dispositivi di geolocalizzazione che consente di individuare la posizione del malato su una mappa dettagliata. Anche attraverso delle semplici scarpe.

LE SCARPE GPS DOKODEMO

Dal 2019 la start-up giapponese Wish Hilss ha lanciato sul mercato le Dokodemo Shoes, le scarpe per la geolocalizzazione dei malati di Alzheimer. Nella scarpa sinistra è, infatti, presente un localizzatore che rileva l’esatta posizione di chi le indossa. Il tutto è collegato ad un’applicazione installabile sia su Pc che su smartphone.

L’app permette anche di impostare degli “alert” nel caso in cui il malato si allontani oltre i 150 metri dalla propria abitazione o casa di riposo. Può essere utilizzata da più caregiver in contemporanea e, per ora, è disponibile solo in Giappone.

L’unica nota negativa è il prezzo: 16.220 yen – circa 130 euro. Nonostante ciò, ha riscosso un gran successo, tanto da essere acquistata da più di 50.000 utenti. Tra i principali punti di forza riscontrati, invece, vi è la comodità. Gli altri localizzatori esistenti sono stati pensati come accessori, poco sicuri quindi per il malato che, non riconoscendo l’oggetto, tende a lasciarlo volontariamente a casa o a perderlo. Nel caso delle scarpe Dokodemo, invece, il localizzatore, trovandosi all’interno della scarpa, non solo è ben nascosto ma non arreca fastidio a chi lo indossa.

E IN ITALIA?

In Italia, per adesso, gli unici localizzatori GPS pensati per i malati di Alzheimer sono accessori. Per esempio, l’azienda Neki offre dispositivi sia in formato orologio – molto simili all’Apple Watch – sia in formato ciondolo da appendere al collo. Il motivo di questa scelta è legato alla loro mission: vogliono conferire dignità alle persone della terza età e, quindi, creano per loro oggetti che non li facciano apparire “diversi”.

L’azienda Kippy, invece, ha progettato dei GPS tracker pensati per due situazioni differenti: il monitoraggio in real time dell’anziano e quello in differita. Nel primo caso il GPS comunica i dati in tempo reale, nel secondo vengono raccolti, registrati e sono consultabili in un secondo momento.

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