Studio

Attualmente, secondo uno studio, in Italia, sono 300.000 le persone che soffrono di Parkinson e, questo numero, è destinato ad aumentare. Nei prossimi 15 anni, infatti, si stima che si arriverà a 6.000 nuovi casi all’anno, di cui la metà comprendente persone in età lavorativa.

Oltre a provocare una notevole sofferenza, questa malattia ha costi economici e sociali non indifferenti. Ogni malato, infatti, ha un costo annuo di circa 3.000 euro all’anno a cui si dovrebbero aggiungere i costi sociali, difficilmente quantificabili considerando che i parkinsoniani hanno un’età media di pensionamento di 50 anni. In poche parole, i costi totali annui del Parkinson sono stimabili tra i 2 e i 3 miliardi di euro.

NUOVE PROSPETTIVE DALLO STUDIO ITALIANO

In questo scenario, vecchi e nuovi farmaci vengono utilizzati per contrastare la malattia. In particolare, il farmaco più utilizzato e più efficace – la levodopa – offre nuove prospettive di cura grazie ad una sua proprietà fino ad ora poco sfruttata: la long duration response. La risposta di lunga durata, infatti, è in grado non solo di assicurare benessere clinico, ma anche di modificare la neuroplasticità cerebrale. A dimostrarlo è stato un team di neurologi dell’Università di Catania che, per questo, ha ricevuto il premo come migliore ricerca medica sulla lotta contro il Parkinson.

Lo studio si è concentrato su 41 pazienti con diagnosi di Parkinson in fase iniziale, i quali sono stati sottoposti ad un trattamento bisettimanale con levodopa a dosaggio tale da produrre una risposta di lunga durata. I marker neurofisiologici di neuroplasticità cerebrale sono stati valutati prima e dopo i trattamenti.

Il risultato più importante ha evidenziato che i parametri neurofisiologici, espressione di neuroplasticità cerebrale, si modificavano sensibilmente nei pazienti che sviluppavano una risposta di lunga durata. In questo modo, è stato dimostrato che la risposta di lunga durata alla levodopa è in grado di modificare la neuroplasticità cerebrale e di migliorare gli effetti dell’apprendimento motorio.

Lo studio, concentratosi nell’articolo “Long Duration Response to Levodopa”, è stato premiato a Copenaghen in occasione del congresso mondale dell’MDS, tenutosi a fine agosto dell’anno scorso.

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