Foglio di carta con scritta "mindfulness"

La parola “Mindfulness”, tradotta in maniera letterale dall’inglese, indica “consapevolezza”. Non è quindi un caso che la pratica della Mindfulness viene considerata come un processo che – attraverso la messa in pratica di particolari tecniche di meditazione – porta l’individuo a essere consapevole di sé stesso, dei propri pensieri e della realtà che lo circonda. Questa pratica, però, non è da considerarsi come una psicoterapia: è un intervento che può supportare e affiancare alcune terapie tradizionali.

Il crescente interesse verso la Mindfulness ha dato il via a numerosi studi, in particolare in ambito medico-terapeutico. I risultati ottenuti hanno evidenziato come questa pratica possa rappresentare un valido alleato per alleviare le sofferenze di pazienti affetti da diversi tipi di patologie. Anche per chi soffre di Parkinson.

LO STUDIO DELL’UNIVERSITA’ DI ANVERSA

Una ricerca condotta dall’Università di Anversa e pubblicata sulla rivista “Clinical Neurology and Neurosurgery” nel 2013 ha evidenziato come un programma di meditazione Mindfulness possa produrre risultati positivi nell’alleviamento dei sintomi del Parkinson.

Il primo passo è stato quello di suddividere i partecipanti in due gruppi. Un primo sperimentale a cui è stato somministrato il programma e un secondo di controllo senza alcuna somministrazione. Dopo otto settimane di trattamenti, sono stati analizzati i risultati. Ciò che è stato notato è come nei componenti del gruppo sperimentale sia aumentata la densità di materia grigia in alcune aree del cervello, considerate fondamentali per la malattia di Parkinson. Tra queste: ippocampo bilaterale, amigdala destra e lobo occipitale sinistro.

E il gruppo di controllo? In questo caso sono stati evidenziati incrementi della densità di materia grigia solo in alcune aree del cervelletto. Quest’ultime, infatti, solitamente si sviluppano in maniera naturale quando si è affetti dal Parkinson proprio per compensare la perdita di densità delle aree citate precedentemente.

Ciò significa che un programma di Mindfulness è in grado di rendere più forti aree che normalmente sono indebolite dalla malattia, aiutando il paziente nel suo decorso.

IL PROGRAMMA DI MINDFULNESS ESEGUITO NELLO STUDIO

Al gruppo sperimentale è stato affidato il compito di eseguire una serie di attività da svolgere in due ore e mezza, una volta la settimana, per due mesi. Queste attività includevano: meditazione seduta, scansioni mentali del corpo e yoga.

Inoltre, a ciascun partecipante sono state fornite delle tracce audio di ciascun esercizio in modo che li potessero praticare anche a casa in totale autonomia.

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