Tavola imbandita con del cibo

Come per quasi tutte le patologie, anche l’ictus può essere prevenuto attraverso l’attuazione di una serie di strategie. Queste, chiaramente, sono più efficaci se vengono effettuate quando l’ictus non si è ancora manifestato.

Le 7 principali attività per la prevenzione di questa malattia sono: praticare costante attività fisica, tenere sotto controllo il peso, smettere di fumare, controllare regolarmente la pressione, mantenere bassa la glicemia, fare esami periodici e curare la propria alimentazione a tavola. Secondo una ricerca condotta dalla Nutrition Foundation of Italy, in questa lista, l’alimentazione occupa una posizione preminente.

IL CONTRIBUTO DEI MACRO E DEI MICRO NUTRIENTI A TAVOLA

Lo studio si è concentrato su tre grandi aree: i singoli nutrimenti (suddivisi in macro e micro), i gruppi di alimenti e gli schemi dietetici. Per quanto riguarda i micronutrienti, queste sono le principali conclusioni:

  • Calcio: dalla ricerca è emerso un effetto protettivo nei confronti dell’ictus – riduzione del rischio attorno al 20% – per un apporto con gli alimenti di almeno 300 mg di calcio al giorno. Questo nutriente, infatti, contrasta sia l’infiammazione sistemica di basso grado che l’ipertensione.
  • Magnesio: la sua protezione è più marcata nella forma ischemica che in quella emorragica. Nonostante ciò, è consigliata una quantità di 100 g per ridurre il rischio di ictus dell’8%.
  • Vitamina C: il suo beneficio si attribuisce alla protezione dell’endotelio vascolare e agli effetti antinfiammatori. Per ogni 100 mg/die di vitamina C, si può assistere ad una riduzione dell’ictus ischemico pari al 17%.
  • Vitamina D: è stato dimostrato come la carenza di questa vitamina sia correlata ad un aumento di rischio di ictus.

Queste, invece, le conclusioni dello studio per quanto concerne il rapporto tra macronutrienti e ictus:

  • Carboidrati: è importante tenere sotto controllo il Carico Glicemico (CG) che tiene conto sia dei carboidrati totali assunti che dell’indice Glicemico dei singoli alimenti. Più il CG dell’intero pasto è maggiore, più aumenta il rischio di ictus.
  • Grassi: contrariamente da quanto atteso, non sono emerse evidenze convincenti di un rapporto – positivo o negativo – tra assunzione alimentare dei differenti tipi di acidi grassi e rischio di ictus.

IL CONTRIBUTO DEI GRUPPI DI ALIMENTI A TAVOLA

L’analisi dei dati relativi ai gruppi di alimenti e bevande (verdura, pesce, carne…) è sicuramente più utile dal punto di vista pratico di tutti i giorni. Le conclusioni emerse possono essere riassunte quanto segue:

  • Frutta e verdura: gli antiossidanti e i folati cui sono ricchi questi alimenti hanno dimostrato di contribuire al controllo pressorio e di migliorare le funzionalità del microcircolo.
  • Cereali: la distinzione tra cereali integrali e raffinati è importantissima. Infatti, il rischio di ictus non è influenzato dal consumo di cereali raffinati, mentre si è assistito ad una riduzione del 14% del rischio nei consumatori abituali di cereali integrali.
  • Cioccolato: il cioccolato fondente, per la presenza di flavonoidi, assume un ruolo fondamentale nella prevenzione dell’ictus.
  • Pesce: l’insieme dei nutrienti presenti al suo interno – omega3, vitamine, minerali – è la chiave dell’effetto protettivo, che sembra comprendere anche l’ictus emorragico.
  • Olio d’oliva: sull’effetto positivo dell’olio d’oliva non ci sono dubbi. I suoi benefici sono da attribuire all’apporto combinato di polifenoli, tocoferoli e acidi grassi.
  • Carni rosse: eccedere nel loro consumo significa aumentare l’apporto di sodio, colesterolo e grassi saturi. Tutti fattori che concorrono ad aumentare il rischio di ictus.

Per quanto riguarda, invece, le bevande, è stato dimostrato come il tè – soprattutto quello verde – assuma una posizione primaria nella protezione sia dell’ictus ischemico che di quello emorragico. Il ruolo dell’alcol, invece, può essere riassunto con una parola: moderazione. Bere un bicchiere a tavola durante i pasti è consigliato, ma il suo effetto protettivo svanisce se il limite viene a mancare.

GLI SCHEMI NUTRIZIONALI

Gli schemi nutrizionali consigliati dallo studio sono principalmente due:

  1. La dieta mediterranea: ampio consumo di frutta e verdura, cereali non raffinati, legumi, pesce, olio di oliva come principale fonte di grassi e moderato consumo di vino. Queste sono le principali caratteristiche della dieta mediterranea. Lo studio ha dimostrato come più si aderisca ai suoi principi, più si ha una protezione vascolare con un ridotto rischio cerebrovascolare.
  2. DASH: simile alla dieta mediterranea ma con limitazioni di sodio, bevande zuccherate e carni rosse. La DASH ha dimostrato di ridurre il rischio di ictus ischemico e di sostenere una tendenza protettiva.

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