I sottocampi dell’ippocampo


Nuovo metodo di studi per l’Alzheimer Utilizzata nella pratica clinica ed in ambito di ricerca, la risonanza magnetica (MRI) contribuisce in larga misura alla comprensione della fisiopatologia di malattie neurodegenerative, quali ad esempio la Malattia di Alzheimer (AD). Gli sviluppi metodologici di questo strumento d’indagine hanno permesso l’acquisizione di molte conoscenze. L’atrofia dell’ippocampo è uno […]

Il cervello quando è a riposo consuma il 95% dell’energia


Attivo, in condizione di elevata concentrazione, può arrivare invece a consumarne solamente il 5% in più. Sconcertante il fenomeno che il Dott. Marcus Raichle ed il suo team di ricercatori hanno osservato all’interno del nostro cervello! Default Mode Network (DMN). Così i ricercatori hanno denominato questo insieme di aree che si attivano in condizioni di […]

Proteina “sveglia”…è meglio riposare!


Prodotta dall’ipotalamo, l’orexina è una proteina molto importante per il nostro cervello, una vera e propria sveglia molecolare. È carente negli individui che soffrono di narcolessia, una grave malattia caratterizzata da colpi di sonno improvvisi. Un recente studio della Washington University school of Medicine di St. Luis ha mostrato un legame tra produzione di orexina […]

Verso una medicina specializzata…


I diversi tipi di Alzheimer Forma tipica, forma caratterizzata da atrofia corticale posteriore e forma rapida progressiva. Sono questi i tre sottotipi di Alzheimer, identificati da un team internazionale di ricercatori dei National Institute of Health (Nih) negli Stati Uniti. Analizzando le fibrille all’interno di 37 diversi campioni di tessuto appartenenti a 18 persone affette […]

Miosina Vb: il “motore” dei ricordi


Arriva dalla Ducke University Medical Center una nuova ricerca sui meccanismi della memoria. I neuroni comunicano tra loro grazie a particolari molecole, i neurotrasmettitori, è l’immagazzinamento dei ricordi avviene grazie ad un particolare fenomeno di plasticità sinaptica: il Long-Term Potentiation (LTP). Monitorando l’attività di quest’ultimo, gli studiosi hanno scoperto che alla base vi è la […]

Le APP amiche del cervello!


Combattere l’ansia, la depressione e contrastare il declino cognitivo: lo ha affermato uno studio della Northwestern University sugli effetti di 13 esercizi di rilassamento e giochi educativi nelle persone con sintomi psichiatrici. Pubblicato sul Journal of Medical Internet Research, lo studio ha recentemente dato avvio ad una ricerca sulla Demenza. Promossa dall’associazione San Luigi Gonzaga […]

Ho 80 anni ma il mio cervello ne dimostra 50!


Definiti “super anziani” questi soggetti non conoscono il declino cognitivo, conservando le capacità mnemoniche e cerebrali di un adulto di mezz’età. Le loro incredibili capacità sono dovute a tre fattori: corteccia cingolata anteriore (ACC) più spessa, ridotta presenza di grovigli neurofibrillari, e maggior numero di neuroni Von Economo (VEN). A scoprirlo sono stati i ricercatori […]

Non è mai troppo tardi


Imparare una nuova lingua a qualunque età…è davvero utile! A rivelarlo è una ricerca pubblicata su Brain and Language. Sono ormai da tempo conosciuti i vantaggi del bilinguismo sulle funzioni cognitive in età giovanile, quali la flessibilità nel passare da un compito ad un altro oppure la capacità di ignorare  stimoli disturbanti rispetto l’attività in […]

Se è al rovescio funziona!


La Malattia di Alzheimer non si porta via soltanto la memoria, si ruba anche la capacità di percepire visivamente i volti. Le persone appaiono smarrite e non più in grado di riconoscere le persone care. In uno studio pubblicato su Journal of Alzheimer’s Disease, sono stati confrontate le prestazioni di anziani sani ed anziani malati […]

CaMKII: la molecola della memoria


Arriva dalla Brandeis University un nuovo ed importante studi su come il cervello riesce a conservare dati, informazioni e ricordi. LA SCOPERTA. Lo studio ha analizzato attentamente l’attività dell’ippocampo nei topi. Dai dati emersi sembrerebbe che l’immagazzinamento delle memorie sia indotto da una specifica molecola: la CaMKII. In particolare, i ricercatori hanno osservato che, indebolendo […]