Durante le ondate di caldo, proteggere la salute degli anziani diventa una priorità assoluta. Per chi convive con una diagnosi di Alzheimer, l’estate può rappresentare un rischio ancora più serio. Tra i problemi più comuni c’è la disidratazione, una condizione che può accentuare confusione mentale, irritabilità e alterazioni comportamentali. Prendersi cura di un malato di Alzheimer nei giorni più caldi, specialmente se non ospedalizzato, richiede quindi attenzione, pazienza e il supporto del medico curante.
L’allarme degli esperti: il caldo aggrava i sintomi cognitivi
Secondo il dott. Orazio Zanetti, primario dell’Unità Alzheimer dell’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, i sintomi del caldo eccessivo in una persona con demenza possono essere subdoli: un’improvvisa agitazione, difficoltà nel camminare, febbre o un calo dell’autonomia possono in realtà essere segnali di disidratazione o di una malattia concomitante.
A causa delle difficoltà comunicative, infatti, i pazienti con Alzheimer spesso non riescono a esprimere sintomi come sete o malessere. Per questo è essenziale monitorare attentamente i loro comportamenti e rivolgersi tempestivamente al medico in caso di peggioramenti cognitivi o fisici.
Inoltre, il caldo può interferire con la terapia farmacologica, specialmente in presenza di altre patologie croniche. È fondamentale, quindi, rivedere con il medico l’efficacia dei farmaci durante i mesi estivi per evitare complicanze.
Alzheimer e rischio disidratazione: sintomi da tenere sotto controllo
Anche un semplice malessere, come un’infezione leggera o uno squilibrio idrico, può causare un acuto stato confusionale o irritabilità in una persona con Alzheimer. Nelle fasi avanzate della malattia, quando il paziente è spesso non autosufficiente, con difficoltà nella deglutizione e incontinente, il rischio di malnutrizione e disidratazione aumenta notevolmente. Un ambiente troppo caldo può peggiorare rapidamente le condizioni generali.
Consigli pratici per affrontare il caldo con un malato di Alzheimer
Per aiutare i familiari e i caregiver, il Ministero della Salute ha incluso tra le sue raccomandazioni alcuni semplici ma fondamentali accorgimenti. Ecco le 6 regole d’oro per tutelare la salute degli anziani con Alzheimer durante l’estate:
- Evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde, dalle 12 alle 17.
- Assicurarsi che il paziente beva almeno 1,5 litri di liquidi al giorno, preferibilmente acqua naturale, evitando alcolici e bevande ghiacciate.
- Preparare pasti leggeri, ricchi di frutta, verdura e alimenti facili da digerire come pasta fredda o gelato alla frutta.
- Mantenere gli ambienti ventilati e freschi, utilizzando ventilatori o condizionatori (senza creare sbalzi termici).
- Vestire il paziente con abiti leggeri e traspiranti, in tessuti naturali e colori chiari.
- Non modificare le terapie farmacologiche senza consultare il medico: è pericoloso sospendere o sostituire i farmaci senza controllo.
Gestire l’Alzheimer nei mesi più caldi può essere una sfida complessa, soprattutto per i familiari. Tuttavia, con una buona organizzazione e l’aiuto del medico, è possibile ridurre i rischi legati al caldo, prevenendo complicanze come la disidratazione e il peggioramento dello stato mentale.
Mantenere il paziente ben idratato, in un ambiente confortevole e monitorato, può fare una grande differenza. La parola chiave è prevenzione, supportata da una rete di cura e attenzione quotidiana.
Fonte: Il Messaggero
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