L’Alzheimer è una malattia complessa che non colpisce solo chi ne soffre, ma coinvolge anche tutta la famiglia. Quando i nonni iniziano a manifestare i primi sintomi, spesso i bambini si trovano confusi e spaventati. Come spiegare quindi l’Alzheimer ai bambini senza creare ansia? In questo articolo vedremo alcuni consigli pratici e un prezioso strumento: il libro “Le parole scappate” di Arianna Papini, che affronta con delicatezza il tema dell’Alzheimer e della dislessia.
Spiegare l’Alzheimer ai bambini: la metafora della libreria
Uno dei metodi più utilizzati dagli esperti è quello di paragonare il cervello dei nonni a una grande libreria. Immaginiamo che i libri siano i ricordi: con l’Alzheimer, questi libri iniziano a essere messi in disordine, rendendo difficile trovarli al momento giusto.
Questa metafora semplice e visiva aiuta i bambini a capire che non è colpa dei nonni se dimenticano le cose, anche quelle più importanti come i nomi dei familiari
Il primo passo per affrontare l’argomento è parlare con sincerità, evitando bugie che potrebbero creare confusione. È fondamentale spiegare la malattia con parole semplici e rassicuranti, instaurando un clima sereno.
Un buon consiglio è stimolare i bambini a passare del tempo con i nonni attraverso giochi leggeri e attività poco impegnative, così da mantenere un legame affettivo positivo.
Ogni bambino reagisce in modo diverso di fronte ai cambiamenti familiari. Alcuni potrebbero sentirsi spaventati o tristi, altri arrabbiati o confusi. È importante rispettare i loro sentimenti e lasciarli liberi di decidere se trascorrere del tempo con i nonni, senza forzature.
L’obiettivo principale è creare una nuova forma di comunicazione che permetta di mantenere vivo il legame affettivo, anche se diverso da prima.
I libri sono uno strumento prezioso per aiutare i bambini a comprendere situazioni complesse. Un esempio significativo è “Le parole scappate” di Arianna Papini, un albo illustrato che affronta insieme il tema dell’Alzheimer e quello della dislessia.
I protagonisti sono un bambino dislessico e la sua nonna malata di Alzheimer, che riescono a costruire un linguaggio comune grazie all’arte e alle storie. Un messaggio potente che mostra come l’amore tra nonni e nipoti possa superare qualsiasi limite.
Arianna Papini: raccontare l’Alzheimer ai bambini attraverso le storie
Parlare con i bambini di una malattia come l’Alzheimer non è semplice. Lo sa bene Arianna Papini, scrittrice, illustratrice e arte-terapeuta, che ha scelto di affrontare il tema con la delicatezza di un albo illustrato. Nel libro “Le parole scappate”, l’autrice intreccia due esperienze che spesso si incontrano nel suo lavoro: la dislessia nei bambini e la perdita di memoria negli anziani.
Come ha raccontato in un’intervista al Fatto Quotidiano, non è stata lei a scegliere questi temi, ma sono stati loro a “chiamarla”: da un lato il lavoro con bambini dislessici, dall’altro le esperienze nei caffè Alzheimer, dove famiglie e pazienti si incontrano per condividere storie e ricordi. Da queste esperienze sono nati appunti, riflessioni e immagini che piano piano hanno preso forma in un racconto capace di parlare sia ai piccoli che agli adulti.
Per Papini, le “parole scappate” non sono solo quelle che un malato di Alzheimer non riesce più a pronunciare, ma anche quelle che nella vita quotidiana spesso non diciamo, pur desiderandole. “Forse – spiega – oggi la parola che più ci manca è pace, una parola che tutti inseguiamo e che ripetiamo come un mantra, sperando diventi realtà.”
Il libro mostra come i bambini, spesso più degli adulti, riescano a trovare strade nuove per comunicare con i nonni malati. La stessa autrice sottolinea che i piccoli comprendono molto più di quanto crediamo: a volte sono proprio loro a inventare linguaggi e gesti capaci di ricostruire un ponte con chi soffre di vuoti di memoria. E in questo processo, i libri diventano strumenti potentissimi: quando mancano le parole, sono le storie a parlare.
Un messaggio importante anche per i genitori: non serve avere sempre la risposta giusta, anzi, dire “non lo so, scopriamolo insieme” apre a un percorso di scoperta condivisa che può trasformarsi in una vera forma di cura, per la famiglia e per la scuola.
Affrontare l’Alzheimer con amore e creatività
Spiegare l’Alzheimer ai bambini non è semplice, ma con parole sincere, esempi concreti e strumenti come i libri è possibile trasformare la paura in comprensione.
Creare un linguaggio nuovo tra nonni e nipoti significa non fermarsi alla malattia, ma valorizzare ciò che rimane: l’affetto, i ricordi condivisi e la capacità di inventare nuove forme di relazione.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
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