Con il termine “demenza” si intende quel gruppo di malattie neurodegenerative dell’encefalo, tipiche dell’età avanzata, ma non esclusive degli anziani, che comportano la riduzione graduale, quasi sempre irreversibile, delle facoltà intellettive di una persona.  Poiché esistono tanti tipi diversi di demenza, gli esperti in malattie neurodegenerative hanno discusso a lungo su quale potesse essere il modo migliore per classificarle. Per questo motivo, le classificazioni sono più di una e hanno sempre, come parametro di distinzione, una caratteristica generale comune quale:

  1. La zona dell’encefalo interessata
  2. La reversibilità o non reversibilità
  3. La dipendenza o meno da altri stati morbosi

LE DEMENZE PIU’ COMUNI

Al di là del parametro di distinzione scelto, in linea generale, le tipologie di demenza più comuni sono le seguenti:

  1. Morbo di Alzheimer: forma più comune di demenza, è caratterizzata da un processo degenerativo progressivo che distrugge le cellule del cervello, causando un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive, fino a compromettere l’autonomia e le capacità di compiere le normali attività giornaliere.
  2. Demenza vascolare: si tratta di una forma di disturbo cognitivo, provocata da un’alterata circolazione sanguigna cerebrale e dalla conseguente morte progressiva delle cellule del cervello. Le cause possono essere diverse; la principale è la malattia dei piccoli vasi sanguigni, ma non vanno trascurate cause meno comuni come l’ictus o l’aterosclerosi.
  3. Demenza con corpi di Lewy: è la terza forma di demenza più diffusa dopo la Malattia di Alzheimer e la Demenza vascolare. Il nome deriva dagli aggregati proteici insolubili (Corpi di Lewy) che si formano nei neuroni dell’encefalo dei pazienti affetti da questa patologia.
  4. Demenza frontotemporale: è una forma di demenza che insorge a seguito di una degenerazione delle cellule nervose, situate nei lobi frontali e temporali del cervello.

LE DEMENZE MENO COMUNI

I tipi di demenza meno comuni sono, invece, i seguenti:

  1. Demenza pugilistica: è associata a ripetuti colpi in testa e causa una sintomatologia simile a quella dell’Alzheimer, caratterizzata da cambiamenti nel comportamento, confusione e perdita della memoria.
  2. Demenza associata ad HIV: si tratta di un deterioramento cognitivo cronico dovuto all’infezione cerebrale da parte dell’HIV nelle sue fasi finali.
  3. Malattia di Huntington: è causata dalla mutazione del gene che codifica la proteina HTT. Quando è alterato, questo gene determina la produzione della proteina che provoca la morte di gruppi di neuroni del cervello.
  4. Degenerazione cortico-basale: è caratterizzata dalla perdita delle cellule nervose e dal restringimento (atrofia) di alcune aree cerebrali, tra cui la corteccia cerebrale e i gangli basali.
  5. Malattia di Creutzfeldt-Jakob: è caratterizzata dal deterioramento progressivo della funzione mentale, che porta a demenza, contrazione involontaria dei muscoli (mioclono) e barcollamento quando si cammina.
  6. Sindrome di Gerstmann-Sträussler-Scheinker: causa perdita di coordinazione seguita da un lento deterioramento della funzione mentale.

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