Lo scorso gennaio, uno studio pubblicato su Nature Medicine ha fatto molto scalpore negli Stati Uniti, rivelando che i casi di demenze entro il 2060 potrebbero raddoppiare perchè il rischio di sviluppare demenza per le persone over 55 potrebbe arrivare al 42%. Ma è davvero così?

Alcuni studi, come quello della NYU Langone Health, mettono in discussione le stime. Secondo queste ricerche, la previsione di un aumento esponenziale dei casi di demenza sarebbe errata. La ricerca assume che la prevalenza delle demenze rimarrà stabile nei prossimi 40 anni, mentre il numero di over 80 crescerà, facendo aumentare le diagnosi. Ma non è detto che la situazione debba evolversi in questo modo.

Il trend attuale delle demenze

Contrariamente alle previsioni, uno studio della Duke University pubblicato su JAMA evidenzia una riduzione costante della prevalenza delle demenze negli ultimi 40 anni. Sebbene i casi continueranno a crescere, il tasso di aumento sarà inferiore rispetto alle previsioni iniziali, con un incremento stimato tra il 10-25% fino al 2050, piuttosto che un raddoppio dei casi.

Lo studio a lungo termine della Duke University, che ha analizzato 21.000 persone nel 1984 e 16.000 nel 2004, mostra che la prevalenza della demenza tra i 85-89enni è diminuita nel tempo. Ad esempio, tra i nati nel 1905, il 23% era affetto da demenza, mentre tra i nati nel 1935 la percentuale scendeva all’11%. Tra i nati dal 1945 al 1949, si prevede che la percentuale scenda al 8%.

Anche in Regno Unito e Cina, studi pubblicati su Nature Aging hanno mostrato miglioramenti significativi nella prevalenza di demenza nelle generazioni più recenti. Analisi simili in altri Paesi europei hanno dato risultati simili, suggerendo che la situazione stia migliorando globalmente.

Cause dei miglioramenti

I progressi nell’istruzione, la riduzione del fumo, il miglioramento dei trattamenti per l’ipertensione e il colesterolo alto sono tra i fattori che hanno contribuito alla diminuzione della prevalenza. Altri fattori, come la riduzione dell’inquinamento atmosferico e l’accesso a apparecchi acustici, potrebbero ulteriormente migliorare la situazione. Tuttavia, variabili come l’obesità e il diabete potrebbero peggiorare la situazione, anche se l’introduzione di farmaci contro il diabete potrebbe mitigarne l’impatto.

La situazione appare più dinamica di quanto previsto. Le politiche di salute pubblica giocheranno un ruolo cruciale: migliorare la qualità dell’aria e ridurre le disuguaglianze sociali potrebbe ridurre la prevalenza delle demenze. Al contrario, politiche sanitarie inefficaci o l’inquinamento da fonti fossili potrebbero esacerbare il problema.

Fonte: Focus.it 

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