L’importanza del ricordo

Uomo di sessantadue anni con ampia lesione del lobo frontale. Sposato da oltre trent’anni, sosteneva di esserlo da soli quattro mesi. Si ricordava di avere quattro figli e, quando gli si faceva notare l’incompatibilità dei tempi, rispondeva di essersi dato molto da fare nei quattro mesi di matrimonio. Una volta riuscito a rievocare l’età dei suoi figli, con una straordinaria prontezza di riflessi sosteneva di averli adottati.

Così il Prof. Morris Moscovitch, del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Toronto, descrivendo uno dei suoi pazienti, ha chiarito l’importanza del lobo frontale nei processi di memoria. Il ricordo di come si è venuti a conoscenza di un fatto o di un evento è estremamente importante, in quanto la credibilità di un’informazione dipende anche dal tipo e dall’attendibilità della fonte. Oltre ai processi comportamentali e di ragionamento, il lobo frontale interviene anche nei processi mnestici. Una lesione a livello di quest’area cerebrale comporta infatti un particolare tipo di amnesia, definita amnesia dell’origine.

Di grande impatto sulle attività quotidiane della persona, all’amnesia dell’origine si associano molto spesso le confabulazioni, conseguenti del disorientamento che questo particolare tipo di amnesia comporta.

 

Beatrice

https://www.pazienti.it/sintomi/amnesia

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