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A livello cerebrale, il processo dell’invecchiamento comporta graduali modificazioni sia strutturali sia funzionali.

Le cellule nervose, a partire dai 30 anni, incominciano a morire per apoptosi e, dopo i 70 anni si possono perdere anche 100.000 neuroni al giorno.

Si assiste quindi ad una progressiva Atrofia Cerebrale. La sostanza bianca (in particolare nella regione prefrontale e nella porzione anteriore del corpo calloso) si riduce, incidendo sia nei processi di memoria sia in quelli legati al movimento, mentre la guaina mielinica si assottiglia, rallentando la velocità di propagazione dell’impulso nervoso.

L’invecchiamento si associa inoltre ad una riduzione del numero di sinapsi, ossia delle connessioni tra i neuroni.A lungo si è creduto che l’uomo avesse un patrimonio neuronale determinato che, formato alla nascita, col trascorrere del tempo fosse solamente in grado di diminuire.

Fortunatamente, le  scoperte scientifiche hanno confutato questa tesi, dimostrando che tutti i giorni nel cervello adulto si generano nuovi neuroni (all’incirca 700). La sfida è quindi riuscire a connettere questi nuovi neuroni a quelli già esistenti, impedendone la morte simultanea.