Invecchiare significa cambiamento.
Johann Wolfgang Gothe scrisse: <<Non occorre alcuna abilità per invecchiare, ma occorre abilità per saperlo sopportare>>.
Vengono definite Anziane le persone con più di 65 anni di età.
La capacità funzionale del sistema biologico di un individuo si forma durante i primi anni di vita, raggiunge il suo picco nell’adolescenza e nella prima età adulta, per poi iniziare il processo naturale declino.
Il processo di invecchiamento, fisiologico ma mai lineare e definito, è legato ad una serie di trasformazioni fisiche, cognitive e caratteriali che hanno ripercussioni sullo stile e sulla qualità di vita degli individui.
La rapidità o la lentezza del processo di declino è determinata, almeno in parte, dai comportamenti individuali e dall’esposizione ai cosiddetti Fattori di Rischio, durante tutto il corso dell’esistenza. In particolare, gli elementi che influiscono maggiormente sono: ciò che mangiamo; quanto siamo attivi fisicamente e mentalmente; l’esposizione a rischi per la salute come il fumo, il consumo di alcol e l’esposizione a sostanze tossiche.
Occorre quindi mettere in atto una serie di strategie atte al mantenimento della propria riserva cognitiva, nell’ambito di un benessere olistico.
Strategie che contemplino l’alimentazione, l’attività fisica, l’attività cognitiva e quella sociale/relazionale, in un equilibrio perfetto che permetta un benessere stabile e più duraturo possibile.
Le ricerche in campo bio-medico, i cambiamenti sociali ed il progresso economico hanno contribuito ad allungare l’Aspettativa di Vita. In Italia, negli ultimi cent’anni, si è quasi triplicata la percentuale degli over 65 (da 6,1% a 17,7%) e si stima che, nei prossimi cinquant’anni, questo dato risulterà raddoppiato (circa il 34%).