Approfondimenti

NOI SIAMO LA NOSTRA MEMORIA…

Per Endel Tulving, psicologo americano, ricordare significa viaggiare nel tempo, un tempo mentale che segna il trascorrere della nostra vita e determina la continuità della nostra identità personale.

Un viaggio non solo rivivere il passato, ma anche per riuscire a proiettarsi nel futuro!

Con il termine “Memoria”, si intende una funzione cognitiva estremamente importante per l’essere umano. Essa consiste nell’assimilazione, nella ritenzione e nel richiamo di informazioni apprese durante l’esperienza o per via sensoriale.

La Memoria serve per adattarsi all’ambiente e, tanto più si sale la scala zoologica, maggiore risultano essere la sua utilità ed importanza. Gli animali inferiori, infatti, utilizzano la cosiddetta “memoria genetica”, ossia affidano il loro adattamento a quanto trasmesso dai progenitori e rispondono agli stimoli ambientali attraverso schemi prefissati (innati o istintivi) di comportamento. Gli animali superiori, invece, sulla base delle informazioni memorizzate, sono in grado di programmare in modo creativo l’atteggiamento, giungendo (nel caso dell’uomo) a modificare l’ambiente secondo le proprie esigenze.

PER UN’EFFICACIA GARANTITA!

Consolidare un’informare significa imprimerla nella nostra memoria. Perché ciò si possa realizzare risulta necessaria una particolare funzione cognitiva: l’apprendimento.

L’Apprendimento rappresenta il processo mentale attraverso il quale vengono acquisite nuove informazioni. Si tratta di una struttura dinamica che segue percorsi non lineari e non sequenziali.

Sull’Apprendimento influiscono i seguenti aspetti:

  • Le strategie cognitive personali (stili di apprendimento, esperienze);
  • L’ambiente circostante (stimoli ed informazioni provenienti dall’esterno);
  • I modelli educativi e comunicativi (informazioni, conoscenze).

L’ippocampo è la struttura cerebrale responsabile del consolidamento delle informazioni e, in quanto coinvolto anche nei processi emotivi, determina che le informazioni emotivamente importanti rimangano senza alcun sforzo impresse nella nostra memoria.

Le informazioni caratterizzate invece da uno scarso valore emotivo risultano più difficili da memorizzare. Per riuscire a consolidare questi dati è necessaria l’applicazione di alcune “strategie” come: la ripetizione; la rielaborazione; l’associazione.