L’estate è da sempre sinonimo di vacanze. Con l’avvicinarsi del periodo estivo, sono milioni gli italiani che si impegnano per programmare al meglio il proprio periodo di ferie. L’obiettivo è, come si è soliti dire, staccare la spina. È fondamentale allontanarsi dallo stress cittadino, privilegiando lidi marittimi o montani. Relax, posti da favola e tanto tempo da dedicare a se stessi. In realtà per chi si prende cura di una persona affetta dall’Alzheimer,  non c’è niente di più lontano da questa immagine. Viaggiare con malati di Alzheimer non è facile e anzi può diventare un momento complesso da gestire e a tratti frustrante e stressante. Sia per i caregiver che per gli anziani stessi.

I CONSIGLI PER VIVERE LE VACANZE IN SERENITÀ

Ogni viaggio è diverso dall’altro. Cambiano le distanze, i mezzi di trasporto e le attività che si andranno a svolgere. In ogni caso, ci sono alcuni consigli generali che possono essere seguiti da tutti i caregiver.

Per quanto riguarda un volo in aereo, per esempio, occorre prima di tutto ricordare che anche una persona che soffre di Alzheimer, anche in forma precoce, non dovrebbe mai viaggiare da sola. È sempre meglio prediligere voli diretti, così da evitare scali e difficoltà. Ideale, inoltre, prenotare nelle prime ore del mattino, momenti in cui solitamente i malati sono maggiormente tranquilli e ben disposto.

Fondamentale anche prestare attenzione alla preparazione del bagaglio a mano. In caso di smarrimento della valigia imbarcata o di eventuali ritardi del volo, avere con sè un cambio di vestiti, un pigiama, i medicinali e i documenti, permetterà di evitare situazioni di smarrimento e agitazione.  Nella fase del check-in informarsi con largo anticipo sulla possibilità di usufruire delle corsie preferenziali riservate a persone con ridotta mobilità, così da ridurre code e attese. Importante anche il tenere impegnato il tempo: si può portare qualcosa di manuale da poter fare durante il volo come un puzzle, un lavoro a maglia o carte da gioco, in base alle preferenze del vostro genitore. In questo modo l’anziano si manterrà concentrato e quindi rilassato.

Per quanto riguarda l’automobile, invece, in generale sarebbero da escludere lunghi viaggi, troppo difficili da affrontare per le persone affette da difficoltà cognitive. Nel caso non si possa scegliere, meglio le giornate da bollino nero. Rimanere imbottigliati nel traffico con il caldo estivo potrebbe essere deleterio. Importantissime le soste lungo il tragitto, rimanendo sempre vicino ai propri cari: i posti nuovi, infatti, possono spaventare e creare un senso di confusione. Anche la musica gioca un ruolo: scegliere una musica rilassante o quella preferita dal proprio genitore può aiutare a trascorrere un viaggio piacevole e senza inconvenienti.

Infine, circa il soggiorno in hotel, l’ideale è scegliere una camera grande e priva di rumori. Affinchè siano preparati ad affrontare ogni evenienza, è raccomandabile avvisare con largo anticipo lo staff dell’hotel riguardo alla propria situazione e anticipare qualunque richiesta o necessità. Controllare che il proprio caro sia sempre munito di un documento di identificazione o, in alcuni casi, meglio fargli indossare un braccialetto di identità che rechi impresso il nome, l’indirizzo e il numero di telefono. Questo è fondamentale sopratutto se il proprio caro soffre di wandering e il rischio che si perda è più elevato.

L’ORGANIZZAZIONE COME REGOLA GENERALE

In generale, l’importante la programmazione. Niente deve essere lasciato al caso quando si viaggia con una persona malata di Alzheimer. Solo così potremo goderci la nostra vacanza. Bisogna cercare di pensare, prima della partenza, a tutti gli inconvenienti, le urgenze e i problemi che potrebbero sorgere e proprio come forse facciamo quando prepariamo un nostro viaggio. L’ideale è scrivere qualche settimana prima, tutto quello che ci potrebbe servire, così da evitare complicazioni.

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